Bitcoin supera Amazon e si posiziona al Quinto Posto nel Ranking Mondiale

Fonte: Boorp
Pubblicato il: 10/05/2025
Categoria: ECONOMIA
Bitcoin ha raggiunto un nuovo traguardo nella sua straordinaria traiettoria, superando Amazon in termini di capitalizzazione di mercato e conquistando il quinto posto tra gli asset più preziosi al mondo. Secondo i dati forniti dal sito specializzato 8marketcap.com, il valore complessivo del mercato di Bitcoin ha superato quello del colosso dell'e-commerce guidato da Andy Jassy, consolidando la sua posizione tra i principali titani dell'economia globale.

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Al momento, gli unici asset che precedono Bitcoin sono Nvidia, Apple, Microsoft e l'Oro. Questo posizionamento è particolarmente significativo se si considera la natura stessa di Bitcoin: un asset decentralizzato, digitale e privo di una struttura aziendale centralizzata o un organo di governance tradizionale. Ancora più impressionante è il fatto che il valore dell'Oro — l'asset per eccellenza nei portafogli delle banche centrali — sia attualmente dieci volte superiore a quello di Bitcoin, rendendo ancora più ambiziosa, ma teoricamente non irraggiungibile, l'ipotesi di un futuro sorpasso.

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Riflessioni sull'attuale panorama dei grandi asset


Osservando la classifica aggiornata, risulta evidente un cambiamento epocale nel panorama degli investimenti. Gli asset digitali, un tempo considerati marginali o altamente speculativi, sono oggi al centro delle strategie di accumulo di capitali a livello globale. Bitcoin, con una capitalizzazione che oscilla attorno ai 1.300 miliardi di dollari, ha lasciato dietro di sé giganti come Amazon e Saudi Aramco, un'impresa petrolifera simbolo del potere energetico globale. Il fatto che Bitcoin abbia raggiunto questi livelli in poco più di un decennio è un segnale forte: la finanza tradizionale non può più ignorare le criptovalute.

Dalle origini cypherpunk alla finanza globale: l'incredibile viaggio di Bitcoin

La nascita del protocollo e l'identità di Satoshi Nakamoto


Bitcoin nasce nel 2008, nel pieno della crisi finanziaria globale, quando un misterioso individuo o gruppo di persone sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto pubblica il white paper intitolato ''Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System''. Il documento proponeva un sistema di pagamento elettronico che non necessitava di intermediari, come le banche, ma si basava su una rete decentralizzata che verificava e registrava le transazioni tramite un meccanismo chiamato blockchain.

Satoshi Nakamoto, che scompare dalla scena pubblica nel 2011, ha lasciato un'eredità enorme: un protocollo open source che ha dato vita a un ecosistema che oggi vale più di mille miliardi di dollari. Ancora oggi, la sua identità resta avvolta nel mistero, alimentando un'aura mitologica attorno alla figura dell'inventore di Bitcoin.


La leggenda delle pizze da 10.000 Bitcoin


Uno degli episodi più noti nella storia di Bitcoin risale al 22 maggio 2010, quando Laszlo Hanyecz, uno sviluppatore della Florida, pagò due pizze con 10.000 BTC. All'epoca, la criptovaluta aveva un valore pressoché nullo, e Hanyecz fu il primo a dimostrarne l'uso come mezzo di scambio reale. Oggi, quei 10.000 Bitcoin valgono miliardi di dollari, e il 22 maggio è celebrato ogni anno come il Bitcoin Pizza Day, simbolo del percorso compiuto dalla moneta digitale.

Una strada in salita: regolamentazioni, critiche e rinascita


Bitcoin ha attraversato anni turbolenti, segnati da crolli di prezzo, scandali come quello di Mt. Gox, ostilità da parte delle banche centrali, e restrizioni legislative in numerosi paesi. In molti l'hanno dato per spacciato più volte, eppure ha continuato a risorgere, dimostrando una resilienza unica.

Con l'adozione crescente da parte di investitori istituzionali, la quotazione di ETF spot sul mercato statunitense e l'uso come riserva di valore in alcune economie emergenti, Bitcoin ha cominciato a conquistare lo status di safe haven asset. Alcune nazioni, come El Salvador, lo hanno addirittura adottato come moneta a corso legale. Negli Stati Uniti, la situazione è più complessa ma altrettanto significativa.

Trump e l'idea di una riserva nazionale in Bitcoin

Bitcoin come riserva strategica?


Donald Trump ha recentemente espresso posizioni sorprendenti rispetto al passato, aprendo alla possibilità che gli Stati Uniti inizino ad accumulare Bitcoin come riserva strategica. Secondo un articolo pubblicato su Wired Italia, l'ipotesi è che l'amministrazione a guida Trump possa considerare Bitcoin non solo come uno strumento d'investimento, ma come un asset sovrano, utile a rafforzare l'indipendenza monetaria americana in uno scenario geopolitico sempre più multipolare.

Attualmente si stima che gli Stati Uniti detengano circa 200.000 BTC sequestrati in operazioni contro il cybercrimine, ma non esiste una conferma ufficiale di un piano per detenere Bitcoin come riserva strategica. Tuttavia, il solo fatto che se ne discuta a livello politico rappresenta un punto di svolta. L'adozione di Bitcoin da parte delle istituzioni nazionali, sebbene ancora embrionale, è ormai un'ipotesi realistica e sempre più concreta.


Bitcoin: un futuro ancora da scrivere


Bitcoin non è più un esperimento ai margini della finanza. È diventato un asset globale, un simbolo della digitalizzazione della ricchezza e, forse, un precursore del futuro sistema monetario internazionale. Il sorpasso su Amazon nella classifica degli asset più capitalizzati del pianeta è solo l'ultimo segnale di una trasformazione più ampia, che coinvolge tecnologia, politica, economia e finanza.

Se continuerà a crescere al ritmo attuale, Bitcoin potrebbe un giorno competere anche con l'oro, infrangendo il tetto psicologico e materiale dei 10.000 miliardi di dollari. Fino a qualche anno fa sembrava impossibile. Oggi, è solo una questione di tempo e di fiducia collettiva.

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