Avrete senz'altro notato che nelle etichette delle bottiglie di vino viene riportata regolarmente la scritta ''contiene solfiti''. Ma cosa sono i solfiti nel vino e perché tutti i vini li contengono? Dal punto di vista chimico il solfito è una molecola composta solitamente da tre atomi di ossigeno e uno di zolfo. Si tratta di una sostanza naturalmente presente in molti cibi e talvolta addizionata artificialmente ...
... come conservante, avendo ottime proprietà antiossidanti.
I solfiti si possono trovare spontaneamente in varie forme (anidride solforosa, bisofito di potassio, bisofito di sodio) nei cibi come ad esempio nei crostacei o nell'aglio fresco. Vengono invece aggiunti artificialmente ai vini, alla frutta, alle patate disidratate e nei gamberi per evitare per l'appunto l'ossidazione di alcuni composti di questi alimenti.
Cosa sono i solfiti nel vino
I solfiti, come già visto, vengono anche addizionati nei vini per prevenirne l'ossidazione ma c'è da aggiungere che il semplice processo di fermentazione delle uve ne produce già di suo una certa quantità. I solfiti impediscono la rifermentazione di certi vini e consentono una maggiore durata del vino stesso.
Non è raro che pastiglie di solfiti vengano gettate nei carri di raccolta delle uve per evitare delle fermentazioni precoci.
I limiti di legge consentiti sono 160mg/1 per i vini rossi e di 210mg/1 per i vini bianchi e rosati con una tolleranza di +40mg/I in caso di annate particolarmente problematiche.
Purtroppo i solfiti fanno parte della lunga lista di allergeni a cui alcuni soggetti sono sensibili. Le reazioni vanno da semplici starnuti a, nei casi più gravi, difficoltà respiratorie (dispnea) nei soggetti asmatici. Non si sono comunque mai registrati casi di decesso per questo tipo di allergene.
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