Israele bombarda l'Iran e scatena 100 droni di risposta - Le Ragioni Storiche del Conflitto

Fonte: Boorp
Pubblicato il: 13/06/2025
Categoria: POLITICA
Israele colpisce, l'Iran risponde. Oggi, 13 giugno 2025, il mondo si sveglia sull'orlo di un abisso: uno scontro militare diretto tra due potenze regionali che per decenni si sono combattute per procura. Un attacco mirato di Israele contro obiettivi nucleari iraniani ha innescato una massiccia risposta da parte di Teheran ...

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... oltre 100 droni lanciati contro il territorio israeliano. Entrambe le nazioni parlano di legittima difesa. Ma la verità è che la situazione è precipitata a un livello mai raggiunto prima.

Netanyahu lo dice senza mezzi termini: l'operazione ''Rising Lion'' continuerà ''per tutti i giorni necessari'' a denuclearizzare l'Iran. Parole che suonano come un annuncio di guerra a lungo termine.

Ma perché queste due nazioni si odiano a tal punto da mettere in gioco la pace mondiale? Perché si trovano sempre più spesso a un passo dalla catastrofe? Le risposte vanno cercate in un'escalation lunga decenni, fatta di tradimenti, rivoluzioni, terrorismo, armi e religione.


Il punto di non ritorno: cosa succede oggi, 13 giugno 2025


Israele compie oggi quello che molti definiscono il più ampio attacco militare mai condotto contro l'Iran. I dettagli ancora emergono, ma ecco cosa sappiamo finora:

- L'attacco è iniziato intorno alle 02:40 (ora locale), quando una formazione di circa 200 aerei, tra F-16 e F-35, ha colpito in simultanea almeno 14 obiettivi strategici all'interno del territorio iraniano.

- Tra i bersagli: impianti nucleari nei pressi di Natanz e Fordow, centri di ricerca missilistica, magazzini di droni e infrastrutture militari delle Guardie della Rivoluzione.

- Fonti iraniane riferiscono la morte di almeno 4 alti ufficiali, tra cui spiccherebbero i nomi del generale Hossein Salami e del capo della difesa aerea iraniana, Shahram Dehghani.

- La risposta iraniana è altrettanto spettacolare: almeno 100 droni Shahed, accompagnati da missili cruise, sono stati lanciati in direzione di Israele. Il sistema Iron Dome è in piena attività. Alcuni vettori sarebbero stati intercettati sopra la Giordania.

Ma al di là della cronaca, il bombardamento odierno rappresenta il culmine di una tensione storica e sistemica. Per capire le ragioni profonde di questo odio, dobbiamo scavare nei decenni passati.


Quando tutto era diverso: Israele e Iran prima del 1979


Fino alla fine degli anni Settanta, Israele e Iran non erano nemici. Anzi, intrattenevano rapporti discreti ma solidi. Entrambi erano in buoni rapporti con Washington e condividevano interessi geopolitici nella regione. L'Iran dello Shah Mohammad Reza Pahlavi riconosceva di fatto Israele e intratteneva relazioni commerciali e militari:

- Israele forniva tecnologia agricola e militare all'Iran.

- L'Iran vendeva petrolio a Israele, nonostante il boicottaggio arabo.

- I servizi segreti iraniani (il SAVAK) collaboravano con il Mossad.

Questo equilibrio viene brutalmente distrutto dalla Rivoluzione Islamica del 1979.



1979: la nascita dell'odio ideologico


Con l'arrivo al potere dell'Ayatollah Khomeini, l'Iran si trasforma in una teocrazia sciita antioccidentale. Israele, fino a quel momento partner strategico, viene definito ufficialmente come ''Il Piccolo Satana'', secondo solo agli Stati Uniti, il ''Grande Satana''.

Questi i nuovi dogmi del regime iraniano:

- Israele non ha diritto di esistere.

- La liberazione della Palestina è un dovere islamico.

- L'opposizione all'influenza occidentale (e sionista) è missione sacra.

Nel frattempo, Teheran comincia a finanziare e sostenere militarmente movimenti radicali come:

- Hezbollah in Libano.

- Hamas e la Jihad Islamica in Palestina.

- Le milizie sciite in Iraq e Yemen.

Comincia così una guerra per procura che dura fino a oggi.

Gli anni Ottanta: Libano, attentati e nascita di Hezbollah


Nel 1982, Israele invade il Libano per colpire l'OLP. In risposta, l'Iran invia i suoi pasdaran nella Valle della Bekaa, dove addestra le milizie sciite locali. Nasce così Hezbollah, che diventerà l'arma più potente di Teheran nel conflitto con Israele.

Da quel momento, inizia una spirale di attentati, imboscate e bombardamenti:

- 1983: attentato a Beirut contro i marine americani e i paracadutisti francesi.

- Anni '90: rapimenti di soldati israeliani e lanci di razzi dal Libano.

- Intifada palestinese sostenuta da armi iraniane passate tramite la Siria.

Il Medio Oriente diventa una scacchiera in cui Iran e Israele si affrontano indirettamente ma con estrema ferocia.

Anni Duemila: il terrore nucleare e la strategia delle ombre


Nel 2002 il mondo scopre i piani nucleari dell'Iran. Israele lancia l'allarme: Teheran vuole la bomba atomica. Da quel momento prende avvio una nuova fase del conflitto, più sottile ma non meno letale.

- 2007: Israele bombarda un reattore nucleare in Siria, sospettato di essere finanziato da Teheran.

- 2010–2012: una serie di attentati uccide cinque scienziati iraniani legati al programma nucleare. L'Iran accusa il Mossad.

- 2010: il virus Stuxnet, sviluppato congiuntamente da USA e Israele, sabota le centrifughe a Natanz.

- 2015: viene firmato l'accordo JCPOA, che limita l'arricchimento dell'uranio. Israele lo rifiuta, definendolo ''una farsa''.

Quando nel 2018 Donald Trump esce dall'accordo, l'Iran torna ad arricchire uranio. La tensione torna a salire alle stelle.



Verso il baratro: tra omicidi mirati e sabotaggi invisibili


Nel decennio successivo all'uscita degli Stati Uniti dal patto sul nucleare, Israele e Iran intensificano la loro guerra nell'ombra. Si tratta di una strategia raffinata, fatta di omicidi mirati, sabotaggi informatici, attacchi a distanza, ma con un obiettivo ben preciso: rallentare l'Iran e impedirgli di arrivare alla bomba.

Alcuni momenti chiave:

- Novembre 2020: l'iraniano Mohsen Fakhrizadeh, mente del programma nucleare, viene assassinato nei pressi di Teheran con una mitragliatrice telecomandata. L'Iran accusa Israele.

- Aprile 2021: esplosione nella centrale nucleare di Natanz. Secondo fonti occidentali, il Mossad avrebbe infiltrato un agente con esplosivo.

- Agosto 2022: esplosione nel sito missilistico di Khojir. L'Iran minimizza, ma le immagini satellitari mostrano danni gravi.

Questa lunga serie di colpi di mano, attribuiti (ufficialmente o ufficiosamente) a Israele, alimenta una crescente sete di vendetta in Iran. E con essa, il rischio di una risposta fuori scala.


Un Medio Oriente sempre più fragile


Il confronto tra Israele e Iran non resta isolato. Si inserisce in un mosaico geopolitico complicatissimo:

- L'Iran appoggia Hezbollah in Libano e le milizie sciite in Siria, Iraq e Yemen.

- Israele, invece, firma gli Accordi di Abramo e si avvicina sempre più ad Arabia Saudita ed Emirati.

Ne nasce una divisione regionale: da un lato l'asse sciita guidato da Teheran, dall'altro una coalizione sunnita filo-americana con Israele come punta di diamante.

Il risultato? Ogni crisi locale (Gaza, Siria, Yemen) rischia di trasformarsi in un'escalation più ampia.

E ora, nel giugno 2025, quell'incubo si sta realizzando.


Oggi Israele dichiara guerra: perché ora?


L'operazione israeliana contro l'Iran non arriva dal nulla. In retrospettiva, gli ultimi mesi hanno offerto segnali chiari:

- Teheran ha recentemente arricchito uranio fino al 90%, soglia necessaria per una bomba.

- L'AIEA denuncia la mancanza di trasparenza iraniana e l'ostruzionismo verso gli ispettori.

- Alcune immagini satellitari rivelano la costruzione di impianti sotterranei vicino a Natanz.

Israele, sentendosi isolato e ignorato dalla comunità internazionale, decide di agire. Netanyahu rompe ogni indugio e ordina quello che viene definito un attacco ''preventivo ma necessario per la sicurezza dello Stato ebraico''.

La dichiarazione è chiara: ''Denuclearizzeremo la regione, anche se ci vorranno giorni o settimane''.

Ma l'Iran non è disposto a piegarsi.



Perché l'Iran reagisce con i droni?


La risposta iraniana si inserisce in una nuova strategia bellica: l'uso massiccio di droni a basso costo, veloci da produrre e difficili da intercettare.

Già nel 2023 e 2024, l'Iran aveva mostrato i muscoli inviando droni in:

- Arabia Saudita (contro raffinerie).

- Iraq (contro basi americane).

- Israele (in appoggio ad Hamas e Hezbollah).

Oggi, Teheran risponde all'attacco con una pioggia di oltre 100 droni kamikaze, accompagnati da missili balistici a corto raggio.

Obiettivo dichiarato: colpire aeroporti militari, centrali elettriche e depositi di munizioni nel nord e nel centro di Israele.

Il sistema di difesa israeliano Iron Dome riesce ad abbatterne una parte, ma alcune esplosioni si registrano anche a Tel Aviv, Haifa e persino vicino al reattore nucleare di Dimona.

La guerra, ormai, è dichiarata.


Odio profondo, futuro incerto


L'odio tra Israele e Iran affonda le radici in motivi politici, religiosi, ideologici e strategici.

- Per l'Iran, Israele è un abominio occidentale piantato nel cuore del mondo islamico.

- Per Israele, l'Iran è una minaccia esistenziale, un nemico dichiarato e implacabile.

Questo dualismo ha trasformato il Medio Oriente in un campo di battaglia permanente. Ma a differenza di altri conflitti, qui si gioca una posta più alta: l'atomica.

Quando due nemici così profondamente ideologizzati si scontrano e hanno accesso a tecnologia nucleare, l'errore di calcolo è sempre dietro l'angolo.

E se oggi sembra che Israele e Iran abbiano finalmente superato la soglia che per decenni hanno solo sfiorato, il mondo osserva con il fiato sospeso, chiedendosi: questa sarà la guerra del secolo?


Può esistere una via d'uscita?


Nella logica della deterrenza nucleare, i conflitti diretti vengono evitati proprio perché il prezzo da pagare è troppo alto. Eppure oggi, 13 giugno 2025, Israele e Iran sembrano ignorare ogni prudenza.

Il rischio di un conflitto regionale allargato è altissimo:

- Hezbollah potrebbe entrare in guerra dal Libano.

- Hamas potrebbe riaprire il fronte da Gaza.

- Arabia Saudita e Stati Uniti potrebbero essere trascinati loro malgrado.

- La Russia, alleata dell'Iran, osserva da vicino.

C'è spazio per la diplomazia? Forse sì. Ma deve arrivare subito. Perché ogni giorno che passa aumenta la probabilità che questo scontro diventi irreversibile.

Intanto, le sirene suonano a Tel Aviv. E i cieli iraniani tremano ancora sotto i postbruciatori degli F-35.

Il mondo si trova di nuovo sull'orlo dell'abisso.

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Fonti:


Reuters – Israel strikes Iran’s nuclear facilities; Iran launches drone retaliation

Al Jazeera – Iran and Israel: From allies to archenemies, how did they get here?

Wikipedia – Iran–Israel relations (origins and historical timeline)

Reuters – US distances from Israeli strikes on Iran amid nuclear talks

Le Monde (Opinion) – Iran’s nuclear ambitions and Revolutionary Guards stem from 1980s Iran–Iraq war

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Vedi anche: CRONISTORIA VELOCE DEL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE »






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