I Numeri Parlano Chiaro: dal 2000 al 2025, la Borsa del Perù, rappresentata dall'indice S&P/BVL Peru General, ha registrato una crescita impressionante. Nel dicembre 2000, l'indice si attestava intorno ai 1.000 punti. Al 30 aprile 2025, ha raggiunto circa 30.107 punti, segnando un aumento di oltre il 2.900%.

In confronto, nello stesso periodo:
L'S&P 500 è passato da circa 1.320 punti nel dicembre 2000 a 5.604 punti al 1° maggio 2025, con una crescita di circa il 325%.
Il Nasdaq Composite è salito da circa 2.470 punti nel dicembre 2000 a 17.710 punti al 1° maggio 2025, registrando un incremento di circa il 617%.
Questi dati evidenziano come la Borsa del Perù abbia sovraperformato significativamente i principali indici americani negli ultimi 25 anni.
Cos'è l'Indice S&P/BVL Peru General?
L'indice S&P/BVL Peru General è il principale benchmark del mercato azionario peruviano. Include le azioni più scambiate sulla Borsa di Lima e rappresenta una vasta gamma di settori, con una forte prevalenza del comparto minerario e delle materie prime.
Fondato negli anni '70, l'indice ha avuto una trasformazione moderna con la collaborazione tra la Borsa di Lima e S&P Dow Jones Indices, che ne ha aumentato trasparenza e visibilità agli occhi degli investitori internazionali.
Il Ruolo Chiave del Settore Minerario
Il Perù è uno dei maggiori esportatori mondiali di:
Rame (secondo produttore al mondo)
Argento (secondo produttore)
Zinco e oro
Questi metalli sono vitali per l'economia globale — basti pensare alla crescente domanda di rame per i veicoli elettrici e l'eolico. Con il boom delle rinnovabili, l'economia peruviana ha tratto enormi vantaggi da questa tendenza.
Durante i rally delle commodities (come nel 2003–2008 e nel 2020–2022), le società minerarie peruviane hanno visto i propri ricavi esplodere, trainando l'intero indice azionario.
Valutazioni più Basse, Ritorni più Alti
Mentre gli investitori americani inseguivano multipli prezzo/utili (P/E) a due cifre sulle Big Tech, le azioni peruviane venivano prezzate molto meno:
Il P/E medio dell'indice BVL spesso si aggira tra 8 e 12, contro i 20–35 di molti titoli USA.
I dividendi distribuiti sono in media superiori, con molte società che restituiscono tra il 4% e l'8% annuo.
Questo ha attirato investitori value-oriented e hedge fund globali in cerca di alpha, ovvero rendimenti aggiuntivi rispetto al rischio.
La Crescita Economica Silenziosa
Contrariamente alla narrazione comune, il Perù ha avuto una stabilità economica sorprendente negli ultimi 25 anni:
Crescita media annua del PIL intorno al 4% (tra le più alte dell'America Latina).
Inflazione contenuta sotto il 3–4% per quasi due decenni.
Debito pubblico sotto controllo (inferiore al 35% del PIL fino al 2020).
Questi fondamentali hanno sostenuto la fiducia degli investitori, anche in presenza di instabilità politica interna.
La Globalizzazione e i Capitali in Fuga dai Mercati Maturi
Dopo la crisi finanziaria del 2008, gli investitori istituzionali hanno cominciato a guardare con più attenzione ai mercati emergenti. Il Perù è emerso come mercato rifugio regionale:
Rating d'investimento mantenuto da Fitch, Moody's e S&P fino al 2021.
Inclusione in molti ETF e fondi MSCI dedicati all'America Latina.
Crescente liquidità grazie alla riforma del mercato dei capitali.
Mentre gli Stati Uniti affrontavano la crisi dei mutui subprime, il tapering, il Covid e poi l'inflazione post-pandemia, il Perù navigava le acque con una struttura di mercato più piccola, ma più flessibile.
Trump, Dazi e il Grande Recupero
Durante l'amministrazione Trump, gli Stati Uniti hanno imposto dazi che hanno destabilizzato molti mercati. Il Perù, fortemente dipendente dall'export, ha inizialmente sofferto un crollo del valore delle sue esportazioni.
Ma a differenza di altri paesi emergenti:
La Borsa del Perù ha già recuperato i livelli pre-dazi di Trump.
Gli indici americani invece hanno avuto un recupero molto più lento, parzialmente bloccato dalle politiche monetarie restrittive della Fed.
Questo è un segnale chiaro di resilienza strutturale del mercato peruviano.
Analisi Comparata: Perù vs USA
Rendimenti annualizzati (CAGR):
Perù: ~15.0%
S&P 500: ~7.8%
Nasdaq: ~9.2%
Questi dati non solo mostrano una sovraperformance netta, ma smontano la narrativa secondo cui solo la tecnologia americana ha portato ricchezza agli investitori.
Lezioni per l'Investitore Globale
Non farsi abbagliare dai soliti noti – Le Big Tech americane hanno brillato, sì, ma non sono state l'unica fonte di ritorni superiori.
La diversificazione geografica paga – Chi ha incluso il Perù nel proprio portafoglio ha raccolto frutti eccezionali.
I mercati emergenti hanno cicli diversi – E questo può servire da copertura in tempi di crisi nei paesi sviluppati.
Valutazioni basse + crescita stabile = cocktail vincente
Il Futuro: Perché la Borsa del Perù Potrebbe Continuare a Crescere
Decarbonizzazione e rame: La domanda di rame continuerà ad aumentare con la transizione energetica.
Boom del litio andino: Il Perù potrebbe espandere la sua produzione.
Stabilizzazione politica post-pandemia: le recenti elezioni e le pressioni della comunità internazionale stanno contribuendo alla formazione di un ambiente politico più stabile, condizione essenziale per attrarre ulteriori capitali stranieri.
Inoltre:
Investimenti infrastrutturali: Il governo peruviano ha avviato una serie di progetti infrastrutturali, supportati anche da fondi multilaterali (come quelli della Banca Interamericana di Sviluppo). Questi investimenti migliorano la logistica e l'accesso ai mercati, facilitando l'export minerario e agricolo.
Apertura ai capitali globali: La Borsa di Lima ha recentemente migliorato le sue pratiche di trasparenza, governance e accesso per gli investitori istituzionali internazionali. Questo potrebbe portare a una nuova ondata di flussi finanziari verso il mercato locale.
Politica monetaria prudente: La Banca Centrale del Perù è considerata tra le più prudenti e competenti dell'America Latina, ed è riuscita negli anni a mantenere l'inflazione sotto controllo senza frenare la crescita.
Cosa Può Fare l'Investitore Italiano?
Chiunque stia cercando di diversificare il proprio portafoglio, oggi, dovrebbe seriamente considerare una piccola esposizione ai mercati di frontiera ed emergenti, come quello peruviano. Questo può essere fatto in diversi modi:
ETF o fondi comuni specializzati sull'America Latina o sui mercati emergenti in generale (es. iShares MSCI Frontier and Emerging Markets, oppure fondi attivi di gestori come Templeton o Carmignac).
Azioni minerarie peruviane quotate a New York, come Buenaventura Mining (BVN), Southern Copper (SCCO), o Hochschild Mining (HOC.L a Londra, ma attiva in Perù).
Investimento diretto nella Borsa di Lima, per investitori sofisticati con accesso a broker internazionali o conti bancari offshore.
Naturalmente, come per ogni investimento, i rischi non mancano: instabilità politica, dipendenza dai prezzi delle materie prime, esposizione valutaria (il sol peruviano), e bassa liquidità in certi titoli. Ma il potenziale di rendimento a lungo termine, come abbiamo dimostrato, può superare di molto quello dei mercati sviluppati.
Un'Evidenza che Non Si Può Ignorare
La Borsa del Perù non sta mollando la presa. Dopo aver superato crisi globali, scandali politici, l'impatto dei dazi USA sotto Trump, e persino la pandemia, è tornata ai massimi storici, segno di una resilienza sorprendente. Gli indici americani, al contrario, stanno ancora cercando di riassorbire l'onda lunga delle politiche monetarie restrittive, delle guerre commerciali e dell'instabilità geopolitica.
Dal 2000 ad oggi, un euro investito nella Borsa peruviana avrebbe reso quasi dieci volte di più rispetto allo stesso euro messo sull'S&P 500. I numeri parlano, e raccontano una storia che pochi si aspettavano: quella di un piccolo mercato che ha battuto i giganti.
Il Perù ha dato una lezione ai mercati: non bisogna essere il più grande per essere il migliore.
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