La teoria complottistica della Gran Tartaria sostiene che un vasto e avanzato impero chiamato Tartaria, o Gran Tartaria, sia stato deliberatamente cancellato dalla storia ufficiale. Secondo i sostenitori di questa teoria, la Tartaria era un impero che si estendeva su gran parte dell'Asia e dell'Europa orientale, con una tecnologia e una cultura molto avanzate rispetto al periodo storico comunemente accettato. Si crede che questo impero sia stato distrutto e che la sua esistenza sia stata nascosta per mantenere il controllo sulle narrazioni storiche.
Gli aderenti a questa teoria indicano come prova mappe antiche che mostrano un territorio chiamato Tartaria, oltre a varie strutture architettoniche che attribuiscono a questa civiltà perduta. Sostengono che eventi catastrofici, come ''inondazioni di fango'' e guerre, abbiano contribuito alla caduta di Tartaria e che le potenze mondiali abbiano cospirato per cancellare ogni traccia di questa nazione dalla storia. Secondo i complottisti, questo insabbiamento storico sarebbe stato effettuato attraverso la manipolazione di documenti, mappe e la distruzione di artefatti.
Critici e storici respingono queste affermazioni, spiegando che il termine ''Tartaria'' era usato in modo generico nelle mappe antiche per descrivere vaste regioni dell'Asia centrale e settentrionale, abitata da diverse tribù nomadi, senza implicare l'esistenza di un impero unitario. Tuttavia, la teoria della Gran Tartaria continua ad affascinare un certo pubblico, alimentata da un mix di mistero, revisionismo storico e sfiducia nelle narrazioni ufficiali.
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